Molto spesso mi capita di soffermare lo sguardo sugli oggetti dimenticati che abitano le nostre case e che emanano una profonda bellezza. 

Questi tre golem* in argilla sono stati realizzati da Diego, artista multidisciplinare, riscoperti e trovati adatti per l’allestimento della libreria centrale per cliente Gruppo Battistella, Cinquanta3  presso la Fiera January Furniture Show di Birmingham 2019

La loro forma grezza di argilla lavorata, interpreta le diverse pose del corpo umano; materici ed incompleti di occhi, naso o bocca, raccontano la poetica dell’imperfezione che mi piace portare nel mio lavoro di stylist.

*Il termine deriva dalla parola ebraica Gelem, che significa “materia grezza” o “embrione”. E’ presente nel Tanakh (l’acronimo con cui si designano i testi sacri dell’ebraismo) per indicare la “massa ancora priva di forma” che gli ebrei accomunano ad Adamo prima che gli fosse infusa l’anima. In ebraico moderno golem significa anche robot.

foto: valentina iaccarino   

art direction: francesca cristin/ valentina iaccarino